Lettera O

O – Oppido Giovanni Donato, Ortega Josè

Oppido Giovanni Donato

Pittore – Visse tra la fine del ‘500 e la prima metà del ‘600 e fu valente pittore.
Tra le tante opere da lui realizzate sono da considerare due dipinti, uno esposto nella chiesa di San Pietro Barisano e l’altro in Cattedrale. Il primo, sistemato sull’altare maggiore della Chiesa è databile al 1601. Riproduce nella parte superiore l’Incoronazione della Vergine, nella parte inferiore gli Apostoli Pietro e Paolo, con l’accenno al panorama di una città turrita. L’opera rivela qualche ingegnuità, giustificata dalla probabile inesperienza dell’autore.
Matura è invece l’opera un tempo collocata in Cattedrale, sulla parete del Battistero, e successivamente trasferita dopo i lavori effettuati dalla Soprintendenza. E’ rappresentata la gloria di San Carlo Borromeo e dei Santi Francesco d’Assisi, Pietro, Stefano, Paolo, Antonio e Benedetto.
Il dipinto è molto bello per la perfezione del disegno, per il cromatismo e per la delicatezza estrema, soprattutto nei lineamenti della Vergine, del Bambino e degli Angeli che coronano la scena.
All’arte di Oppido devono essere attribuite altre tele poste nella chiesa di San Domenico, oltre che al grande dipinto collocato nella chiesa di Santa Lucia, con l’immagine di Sant’Agata contitolare della chiesa con la Santa siracusana, di San Vincenzo Ferrer, domenicano di origine spagnola, Santa Francesca Romana che dialoga con un Angelo di Santa Agata che stringe in una mano la palma del martirio e nell’altra i seni resecati. Oppido lavorò anche in Puglia ad Altamura, Corato, nell’Ospedale Civile di Castellaneta.

Ortega Josè

Pittore – Nacque il 1921 nella Mancha (Spagna). Ancora giovane, aderì alle milizie popolari, suscitando l’avversione dei franchisti e subendo la condanna e la prigionia che si protrasse fino al 1952.
Sin da piccolo si dedicò alla pittura e all’incisione e si trasferì nel 1962 in Francia, per perfezionare le sue tecniche.
Espose i suoi quadri nel 1964 alla galleria “La Nuova Posa” di Roma e nel 1966 alla Galleria del “La Bussola” di Torino.
Nel 1973 si trasferì a Matera e abitò in via San Potito, nella stessa casa in cui visse il filosofo Lamanna, realizzando opere con la tecnica del bassorilievo dipinto.
Durante il suo soggiorno materano, per i suoi lavori, utilizzò la carta pesta, conferendole importanza, sulla strada tracciata dai vecchi cartapestai che avevano fatto le loro esperienze nella costruzione del carro del 2 luglio, dedicato alla Vergine della Bruna.
Ortega è stato l’artista che ha dato a Matera e alla sua cultura un volto di alta dignità, pur utilizzando materiale povero, ma conferendogli, nel suo divenire, una dimensione di singolare pregio.
Solo alla fine degli anni ’80 ritornò in Spagna ed espose per la prima volta, nella sua terra natia il ciclo delle sue opere.
E’ morto a Parigi il 24 dicembre 1990.

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