(“Registro delle deliberazioni” della confraternita di Gesù Flagellato)
Gli associati appartenevano a diversi sotto gruppi, ciascuno con una particolare funzione: ad esempio accompagnare al cimitero un confratello morto, vestito rigorosamente con l’abito della confraternita, e partecipare alla messa cantata, partecipare ad un determinato numero di messe lette in suffragio del confratello morto, partecipare nel mese di novembre alla messa solenne per suffragare i defunti, partecipare alle altre funzioni religiose e processioni e curare il fratello indigente o malato.
Le varie attività della confraternita venivano sostenute dalle quote degli associati e dai lasciti (anche in beni immobili). Ad esempio, con gli incassi del “Registro d’introito ed esito – Cassa Mortuaria” furono costruite apposite cappelle nel cimitero di via IV novembre utilizzate per la sepoltura dei confratelli deceduti.
(“Registro delle deliberazioni” della confraternita di Gesù Flagellato)
In aggiunta, tantissime chiese di Matera erette nella zona del “Piano” (attuale piazza San Giovanni, piazza Vittorio Veneto, via del Corso, piazza San Francesco e piazzetta Pascoli, nei pressi del Museo di Arte Medioevale e Moderna della Basilicata “Palazzo Lanfranchi” e Museo Archeologico Nazionale Ridola) furono finanziate ed edificate dalle varie confraternite. In generale, attraverso le assemblee a cui prendevano parte i confratelli venivano deliberate le attività della confraternita.
(Pagina nel “Registro delle deliberazioni”, confraternita di Gesù Flagellato)
Le confraternite dei nobili, ad esempio del Sacramento o della Trinità di Costantinopoli, potevano celebrare le proprie funzioni in Cattedrale. Le restanti si riunivano in altre chiese, ad esempio la confraternita della Vergine Addolorata svolgeva le proprie funzioni nella chiesa di San Francesco d’Assisi, quella di Gesù Flagellato (degli Artigiani o degli Artisti) nelle chiese di San Francesco di Paola, di Santa Maria la Nova (attuale chiesa di San Giovanni Battista), di Santa Maria delle Virtù e di San Crispino. Alla confraternita dei Contadini e Pastori appartenevano anche le confraternite dei Pastori della Bruna e della Pietà; quest’ultima aveva il privilegio di liberare un detenuto dalle carceri. Altre confraternite: del Gonfalone, di Santa Maria di Idris, di San Pietro Caveoso e di San Bartolomeo; quest’ultima apparteneva all’omonima chiesa rupestre situata in un vicolo dei rioni Sassi non molto distante dall’attuale via Ridola. Durante il periodo degli Angioini questa chiesa fu elevata a parrocchia per consentire alle donne di frequentare le funzioni religiose senza essere infastidite dai soldati francesi. Rimase luogo di culto fino all’800, in seguito fu profanata e trasformata in abitazione.
Per finire, elenchiamo altre confraternite: di San Giuseppe, di San Salvatore a Timmari, del Crocifisso in San Pietro Barisano, di San Rocco e della Civita, di San Pasquale, dell’Angelo Custode, di San Vito dei Lombardi o della Madonna dell’Aiuto (parrocchia istituita nella omonima chiesa durante il periodo di Carlo D’Angiò), del Purgatorio, di Sant’Eustachio e di San Giovanni da Matera, di Sant’Antonio Abate e della Madonna delle Virtù.