Museo di Arte Medioevale e Moderna della Basilicata – Palazzo Lanfranchi

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Il palazzo Lanfranchi, sede oggi del Museo di Arte Medioevale e Moderna della Basilicata, non è solo un elegante raccoglitore di oggetti e testimonianze del territorio, esso rappresenta uno strumento utile per capire meglio l’intera realtà lucana del passato. La costruzione è stata eretta nel Seicento come seminario diocesano per volere del vescovo Vincenzo Lanfranchi (1665-1676), il quale affidò il progetto al frate Francesco da Copertino. L’edificio, costruito dal 1668 al 1672, presenta una struttura rivolta verso la parte nuova della città (cioè il “piano”), verso l’attuale piazzetta Pascoli, ed ingloba al suo interno la preesistente chiesa del Carmine. Per la sua collocazione il palazzo rappresenta il primo segnale di espansione cittadina che va al di fuori dei Sassi, oltre che il massimo monumento barocco a Matera. Davanti al portone è posta la scultura “La Goccia” realizzata dall’artista giapponese Kengiro Azuma.

cortile_interno_museo_arte_medioevale_moderna_palazzo_lanfranchi_materaLa facciata dell’edificio è suddiviso in due parti, separate tra loro da un cornicione. Nella parte superiore spicca, oltre alla presenza dei capitelli e delle arcate ornamentali, una finestra-rosone. Nella parte inferiore ci sono cinque statue, da sinistra San Nicola, la Madonna del Carmine (in alto sul portale), San Filippo Neri, San Giacinto e San Bartolomeo; tra le ultime due statue vi è lo stemma del vescovo Lanfranchi. Sulla sommità della facciata principale è presente un frontone con orologio. Successivamente alla sua edificazione il palazzo Lanfranchi fu abbellito su ordine del monsignor Brancaccio (1703-1722), il quale fece aggiungere nel chiostro interno (foto a destra) la meridiana ed i busti lapidei dei principali artefici della costruzione dell’edificio: il Conte Malvinni Malvezzi, che contribuì economicamente, ed i vescovi Brancaccio, Gerolamo, Andrea, Giovan Battista Lanfranchi e Antonio Del Rjos Culminarez (1678-1702). Quest’ultimo promosse la definizione della piazza antistante con la costruzione di rione Case Nuove, per ospitare i lavoratori del seminario, e del convento di Santa Chiara (l’attuale Museo Archeologico Nazionale “Domenico Ridola”).
L’edificio ha subito nel corso degli anni due ampliamenti, prima con monsignor Zunica (1776-1796) verso il “Pittagio delle concerie” del Sasso Caveoso, poi con monsignor Di Macco (1834-1854), grande innovatore nel campo della didattica, che nel 1853 fece elevare la struttura di un piano per dotarlo di aule. A seguito del trasferimento del seminario presso la Cattedrale nel 1864, il palazzo Lanfranchi divenne sede del Liceo Classico, accogliendo nel biennio 1882-1884 il poeta ed accademico italiano Giovanni Pascoli, alla sua prima esperienza da insegnante; a quest’ultimo fu intitolata la piazza su cui l’edificio affaccia, chiamata oggi piazzetta Pascoli. Più recentemente nel 1980 la costruzione divenne sede della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici della Basilicata, per poi diventare Museo Nazionale d’Arte Medioevale e Moderna.

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lucania_61_museo_di_arte_medioevale_e_moderna_della_basilicata_palazzo_lanfranchi_matera_3Al piano terra sono presenti le sale che ospitano la documentazione della Soprintendenza, ovvero la biblioteca, la fototeca ed il catalogo, oltre che le sale Pascoli e Levi, destinate a mostre e manifestazioni culturali. In particolare la sala Levi, che raggruppa ben 44 opere dell’artista torinese, accoglie il famosissimo grande pannello “Lucania ’61” (foto in alto), la visione che l’intellettuale Levi ebbe della Basilicata durante il suo periodo di confino; questa grandissima tela fu scelta per rappresentare la Lucania alla mostra delle regioni allestita a Torino in occasione delle Celebrazioni del centenario dell’Unità d’Italia.
L’esposizione museale si concentra al primo piano, suddivisa in quattro sezioni. La sezione “Arte sacra” raggruppa più di 100 opere d’arte in legno e marmo provenienti da chiese del territorio lucano, la maggior parte non ha più la collocazione originaria, altre concesse in prestito temporaneo dall’Ente Ecclesiastico. Le più importanti sono l’Annunciazione di Aurelio Persio e l’Ultima Cena di Giovanni Todisco. Il periodo storico in cui sono state realizzate queste opere va dal Medioevo al Settecento.
museo_arte_medioevale_moderna_palazzo_lanfranchi_matera_3La collezione d’Errico, nella sezione “Collezionismo”, comprende una selezione di tele di scuola napoletana databili tra Seicento e Settecento, appartenenti all’Ente Morale Camillo d’Errico di Palazzo San Gervasio, fondamentale testimonianza di collezionismo privato in Basilicata.
Importanti opere di Carlo Levi, Luigi Guerricchio e Rocco Molinari sono contenute nel padiglione “Arte Contemporanea”. I dipinti di Levi ripercorrono quello che è stato il travagliato percorso artistico dello scrittore e pittore torinese, mentre le opere di Luigi Guerricchio mirano a scoprire i materiali tramite i quali l’artista ha interpretato la cultura lucana della seconda metà del XX secolo. Rocco Molinari, invece, è rappresentato da diverse sculture riferite alla civiltà contadina, specialmente alla festa del Maggio di Accettura.
Nell’ultima sezione, quella “Demoetnoantropologica”, sono esposti oggetti della cultura materiale lucana raccolti durante i primi decenni del ‘900.
Il secondo piano presenta la sala delle Arcate, ricavato dall’unione delle aule fatte costruire da monsignor Di Macco, la quale ospita esposizioni temporanee, conferenze e convegni.

Dove e come arrivare

Il museo di Arte Medioevale e Moderna della Basilicata del palazzo Lanfranchi è situato in via Ridola, nella centralissima piazzetta Pascoli. Un luogo dall’alto valore culturale, data la presenza in poche decine di metri dei due musei principali di Matera. Oltre al museo di palazzo Lanfranchi, sempre in via Ridola è situato il Museo Archeologico Nazionale “Domenico Ridola”, raccoglitore di alcuni tra i più importanti ritrovamenti dell’era preistorica in Italia.
Il museo di Arte Medioevale della Basilicata è aperto tutta la settimana, fatta eccezione del mercoledì, dalle 9.00 alle 20.00. Il prezzo del biglietto intero è di euro 2, il ridotto per i minori di 25 anni è fissato a 1 euro, gratis per gli over 65 anni. E’ possibile contattare il museo mandando una mail all’indirizzo di posta elettronica pm-bas@beniculturali.it o chiamando il numero +39 0835 256262.

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