Il dialetto materano

Matera, fino agli anni ’50, come per la maggior parte delle piccole realtà meridionali si presentava come una comunità chiusa ed isolata. La popolazione materana, per lo più analfabeta, vedeva nella famiglia l’unica entità e l’unico credo. Gli unici luoghi per relazionare con gli altri erano i quartieri, in particolar modo i vicinati dei Sassi prima dello sfollamento tra gli anni ’50 e 60′ nei nuovi rioni.

Le famiglie erano quasi tutte molto numerose, benchè minate da un’alta mortalità infantile. Nascite e morti quasi si equilibravano. Per questo motivo le donne indossavano quasi sempre il vestito nero, tipico di un momento di lutto. Per lo stesso motivo gli uomini difficilmente dimettevano la cravatta e la fascia nera sul braccio. I matrimoni consistevano in veri e propri contratti tra famiglie dello stesso ceto sociale. Ciò che contava era la volontà dei genitori e, più in generale, della famiglia. I vecchi erano i fari ed i modelli di vita da seguire. Buona regola, e consolazione, era “fare come avevano fatto i padri”.

E’ proprio questo scenario a favorire la diffusione del dialetto come prima ed unica lingua parlata dalla maggior parte della popolazione dei ceti medio-poveri.
Il dialetto materano presenta forti affinità con alcuni dialetti pugliesi, fra tutti quello barese e tarantino. Ma la grande caratteristica che lo distingue è la quasi totale assenza di vocali rispetto l’italiano.

Ecco di seguito riassunte le più importanti caratteristiche del dialetto materano:

  • le “i” diventano “u” e viceversa (“la burr” è la birra, “u birr” è il burro)
  • le “e” diventano spesso “a” (“Matàhr” è Matera)
  • le “a” diventano a volte “e” (“u ppen” è il pane), a volte “o” (“la momm” è la mamma)
  • le “o” diventano spesso “e” (“la pest” è la posta)
  • il vino è “u mmhrh“, senza alcuna vocale, come “Marhjh“, Maria o “‘na lhrh“, una lira; la stragrande maggioranza dei vocaboli ha questa totale assenza di suoni vocalici, rendendola il suono tipico della materanità.

Il dizionario del dialetto materano

Tradizioni e modi di dire

Parole ed il loro significato

Preghiere, poesie, favole e racconti

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2 comments on “Il dialetto materano

  1. A volte sembra un dialogo tra sordi, nel senso che ad una domanda precisa la risposta è completamente “fuori tema”. A Stigliano, per prendere in giro gli abitanti di Cirigliano, c’era un detto: “dove vai?” chiede lo stiglianese, :”porto cipolle” risponde il ciriglianese. Ora chiedo a voi come scrivere in dialetto, anche se in quello di Matera, questo divertente “non dialogo”
    Grazie.

    1. Ciao Gigi, è un modo di dire usato anche a Matera: “Dove vai? Porto cipolle!” In dialetto dovrebbe essere qualcosa del tipo: “Addau vè? Portj cpaudd’!”.
      Un saluto!

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