Il congedo dalla vita terrena, “Scij ad acchiè l’onm du priaterij”

Il contesto sociale dei Sassi di Matera, caratterizzato da estrema povertà ed arretratezza, favoriva il nascere di credenze riguardanti la morte e gli attimi che la precedono. Come è noto dalla scienza, le persone sul punto di morte possono essere soggette ad agitazione pre-terminale che subentra nel momento in cui si aggravano le condizioni cliniche.

Qualsiasi gesto del morente, quindi, era interpretato come una sorta di legame con la vita ultra-terrena; ad esempio, il cercare a tutti i costi di scendere dal letto, effettuare movimenti incontrollati o toccare con i piedi il pavimento indicava il volersi congedare dalla vita terrena.

Le frasi che solitamente i materani usavano per indicare il decesso erano due:

“Scij ad acchiè l’onm du priaterij” – Andò a trovare le anime del Purgatorio

“Scij ad acchiè a Battust” – Andò a trovare a Battista (San Giovanni Battista)

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