Matera terra di conquista e capoluogo di Basilicata: Longobardi, Bizantini e Saraceni

(la Cripta del Peccato Originale o Grotta dei Cento Santi)

Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente e l’arrivo dei Longobardi, la città fu successivamente annessa al Ducato di Benevento (664 d.C.); in questo periodo Matera crebbe di dimensione e di importanza. L’agglomerato urbano si ingrandì nella zona della Civita, l’area che si sviluppa attorno piazza Duomo e la Cattedrale, mentre nacquero altri agglomerati di case (detti casali) nei due Sassi (Barisano e Caveoso). Matera divenne così oggetto di contesa tra Longobardi, Bizantini e Saraceni. A partire dal VIII secolo iniziò l’insediamento di monaci da Oriente che occuparono molte grotte della Gravina per trasformarle in chiese rupestri, scavando al loro interno nuovi ambienti, dotandole in alcuni casi (dove si poteva) di finestrelle per il filtraggio della luce e disegnando meravigliosi affreschi di cui solo una minima parte sono sopravvissuti fino ai giorni nostri. Molte chiese rupestri sono di origine Bizantina, tra le più importanti vi sono sicuramente la chiesa rupestre di Santa Barbara,accessibile da via Casalnuovo, e la Cripta del Peccato Originale, denominata “La Cappella Sistina dell’arte rupestre”, che affaccia sulla Gravina di Picciano.

(il villaggio Saraceno)

Intorno all’anno 850 d.C. l’Impero Carolingio, capeggiato dall’Imperatore Ludovico II, alleato dei Longobardi, per fronteggiare l’avanzata dei Saraceni da Sud (che avevano conquistato il Ducato di Benevento) avviarono una spedizione per riappropriarsi delle terre di Campania e Basilicata, cadute sotto il dominio nemico. Nel 867 d.C. la città di Matera, passata sotto la dominazione dei Saraceni, venne assediata e distrutta, ritornando sotto la dominazione longobarda. In seguito ancora i Saraceni tentarono di avvicinarsi a Roma, quindi nel 994 d.C. assediarono ancora una volta Matera, ma questa volta la città resistette eroicamente. Alle porte di Matera, a pochi chilometri dalla città in direzione Montescaglioso, è presente un grosso agglomerato di circa 70 grotte-abitazioni chiamato proprio Villaggio Saraceno. Secondo alcuni studiosi queste grotte furono scavate dall’esercito Saraceno, provenienti dal mar Ionio e risaliti seguendo il fiume Bradano, per ricavarne una vera e propria base militare da usare per gli attacchi contro Matera e le aree interne della Basilicata.

(la Cattedrale di Matera)

Ai Longobardi succedettero i Normanni intorno all’anno Mille. In questo periodo la città visse un periodo di calma e prosperità sotto la guida del Conte Guglielmo Braccio di Ferro (a partire dal 1043). Da sottolineare in questo periodo la permanenza in città di Papa Urbano II, attestata nel 1093 e durata ben sette mesi. La struttura di Matera la rese quasi inespugnabile agli attacchi dall’esterno. La città si estendeva per lo più nella parte alta della Civita, il cosiddetto Castiglione (il primo castello di Matera), difesa dalle mura e ad Est dallo strapiombo della Gravina. Sotto la dominazione normanna la città si dotò della sua Cattedrale (risalente al XIII secolo, foto a destra), una costruzione imponente eretta nella parte alta della Civita come simbolo di potenza della Chiesa Occidentale. Il campanile sovrasta la città e la campagna circostante, offrendo un punto di osservazione strategico per l’intera città. Il progetto partì intorno al 1230, dopo che la diocesi di Matera fu elevata a metropolita ed unita a quella di Acerenza. I lavori furono ultimati nel 1270.

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