‘U cuarvner – il carbonaio

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Il mestiere del carbonaio era molto duro, faticoso, lontano dalla famiglia nel bosco o nelle campagne. La figura “Du cuarvnèr” svolgeva varie operazioni: raccolta di rami derivanti dalla potatura, abbattimento delle piante non produttive e secche, sistemazione del terreno sul quale venivano erette le “carbonaie” (con la successiva fase finale o scarbonatura) ed infine l’estrazione del carbone finito e pulito.

Molti contadini riuscivano ad improvvisare la produzione di carbonella per il focolare, altri, per soddisfare le necessità di tutta la famiglia (spesso numerosissima), si impegnavano a produrne in quantità maggiore per poi venderla. Il ciclo della produzione del carbone durava dai 4 ai 6 giorni, durante i quali ” ‘U Cuarvner“, per assicurare una buona qualità della carbonella, doveva essere sempre vigile, ragion per cui in questo periodo si riducevano di molto le sue ore di riposo. Le fasi più importanti di questo processo erano: la palificazione, l’accatastamento della legna, la copertura e la combustione. Una volta raffreddata, la carbonella veniva introdotta nei sacchi di liuta, per poi essere trasportata, grazie agli animali ed ai carretti, nei “lamioni” (così vengono chiamate le case, ed i locali in generale, dei Sassi scavate nella roccia) adibiti a magazzini, o per le strade della città, per essere successivamente venduta alle famiglie in vista dell’inverno. Le famiglie usavano la carbonella principalmente nel braciere, per riscaldare l’ambiente domestico, ma anche per scaldare i ferri da stiro per lo stiraggio dell’abbigliamento, delle lenzuola e del corredo per la futura sposa.

Gli utensili

L’accettl’accetta
La sarrla sega
La scaladla scaletta
‘U soccil sacco

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