La Goccia di Kenjiro Azuma – MU 765 G

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goccia_kenjiro_azuma_mu_765_g_wikimatera_matera_00001“La Goccia di Azuma” è un monumento che si trova a Matera, precisamente in piazzetta Pascoli, realizzato dal famosissimo scultore e pittore giapponese, artista contemporaneo, Kenjiro Azuma (italianizzato in Kengiro Azuma), nato a Yamagata il 12 marzo 1926 e morto a Milano il 15 ottobre 2016. Il monumento, che rappresenta una vera e propria goccia in bronzo alta oltre tre metri, è collocato di fronte il Museo di Arte Mediovale e Moderna della Basilicata, ospitato nel Palazzo Lanfranchi; siamo nel cuore della città e nel pieno del passeggio principale che parte da piazza Vittorio Veneto e si spinge fino in via Ridola, in cui sorge l’omonimo Museo Archeologico Nazionale “Domenico Ridola”. Un luogo ricco di vita e di energia, quindi, in cui “La Goccia” può essere apprezzata sia dai materani sia dai numerosi flussi turistici che affollano questo crocevia per accedere ai musei, per entrare nei rioni Sassi o, semplicemente, per godere del magnifico panorama che si può ammirare dal belvedere, posto a sinistra del Palazzo Lanfranchi (guardando la facciata).

goccia_kenjiro_azuma_mu_765_g_wikimatera_matera_00010Il reale nome della famosa “Goccia di Azuma” è “MU 765 G”. L’opera è stata acquistata dalla Regione Basilicata ed installata in piazzetta Pascoli nel 2010, dopo essere stata esposta presso il MUSMA (Museo della Scultura Contemporanea di Palazzo Pomarici). “La goccia” sintetizza diversi aspetti che hanno caratterizzato la storia millenaria di Matera. Essa testimonia infatti il ciclo perenne della vita umana, paragonata al ciclo di vita dell’acqua che dapprima diventa goccia, bagnando la terra, successivamente evapora in cielo per poi ritornare goccia e ricadere nuovamente sulla terra. La vita a Matera è andata avanti imperterrita nel tempo, non curante delle difficili condizioni in cui gli abitanti hanno vissuto nel corso dei millenni nelle grotte dei Sassi.

goccia_kenjiro_azuma_mu_765_g_wikimatera_matera_00004Kenjiro Azuma ha avuto nel corso della sua vita un rapporto speciale con la città di Matera. Divenuto scultore fin da giovane, ha completato i suoi studi all’Accademia di Brera di Milano dopo aver combattuto per la sua nazione la Seconda Guerra Mondiale. Appare chiaro fin dalle sue prime opere il richiamo della filosofia zen, la continua ricerca del vuoto che caratterizza l’essere umano, testimoniato nella Goccia da alcuni solchi che si aprono sulla superficie perfetta dell’opera. La filosofia di Azuma si intreccia con la storia di Matera: da una parte il ciclo della vita, quindi la vita della goccia, dall’altra il sistema di conservazione delle acque in palombari e cisterne che ha reso famosa la città dei Sassi, tra i principali motivi che ne hanno determinato l’inserimento nella lista dei patrimoni Unesco; inoltre, la ricerca continua dei vuoti dell’essere umano, rappresentata dai solchi che si aprono lungo la goccia, legata all’abilità dei materani che, scavando e conquistando spazi vuoti, hanno saputo adattare la natura alle proprie esigenze.

Dove e come arrivare


“La Goccia di Azuma” è collocata in piazzetta Pascoli, precisamente a pochi metri dal belvedere di fronte il Palazzo Lanfranchi, al centro di via Ridola.

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