I rioni Sassi di Matera

 

Da un costone irregolare e roccioso,
in un disordine assai impressionante,
su pareti di argilla e tufo eroso,
si stagliano in modo digradante
case e grotte del Sasso Caveoso,
con finestre che mai ebber le ante.
Per millenni in modo faticoso
qui si visse della vita ogni istante.
Ma lo scenario è arcano e straordinario
e può lasciar senza fiato e interdetti,
da quel baratro che muore in un rio.
Parrà di scorger la Via del Calvario
tra le vie che nel contempo son tetti:
è un Golgota che ti avvicina a Dio.
(
Franco Leone, I Sassi di Matera)

complesso_rupestre_madonna_delle_virtu_matera_7Quando si parla di Sassi ci si riferisce alla parte vecchia della città di Matera. I Sassi sono a loro volta divisi in tre aree: il Sasso Barisano a Nord-Ovest, il Sasso Caveoso a Sud e la Civita che li divide al centro. Quest’ultima è la parte più antica, quella che per prima è stata scelta dall’uomo per essere modellata ed abitata (area gialla nella mappa). Essa si estende fino a piazza Duomo, inglobando il perimetro un tempo delimitato dalle mura cittadine, in cui risiedevano le famiglie nobili della città. Il nome del Sasso “Barisano” (area viola nella mappa) sta ad indicare la parte che si estende verso Bari, mentre il “Caveoso” (area verde nella mappa) prende il nome dalla elevata presenza di case-grotta in questa zona. La tipica abitazione all’interno dei Sassi di Matera è scavata su tre livelli (in foto a destra l’interno di una grotta), comprendendo anche la stalla, la cantina e la cisterna. Nella maggioranza dei casi gli ambienti erano misti, era molto comune ad esempio avere camere da letto che ospitavano sia le persone sia gli animali. I luoghi in cui si verificava questa promiscuità erano malsani, umidi, molto favorevoli alla diffusione di malattie.

11813401_889784107723967_2402450964668413772_nI Sassi rappresentano in ogni caso un capolavoro assoluto dell’ingegno e della capacità di adattamento dell’uomo di fronte alle difficoltà naturali e storiche. Nel corso dei secoli gli antichi rioni in tufo sono stati costruiti, distrutti, ricostruiti più volte, divenuti successivamente luogo di miseria e terreno fertile per le epidemie. Palmiro Togliatti dopo la Seconda Guerra Mondiale li definì “Vergogna nazionale“, prima dell’abbandono a seguito della Legge Speciale firmata nel 1952 dal presidente del Consiglio Alcide De Gasperi. Infine il riscatto, prima la Legge Speciale del 1986 varata dal Governo Italiano per il ripopolamento dei Sassi, poi l’inserimento nel 1993 nella lista dei siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO ed infine l’elezione di Matera a Capitale Europea della Cultura per il 2019.

I Sassi dai belvedere, cartoline da vedere e rivedere

11214287_889784147723963_3377338302973249136_nIl primo approccio con i Sassi di Matera avviene mediante i numerosi affacci presenti a ridosso degli antichi rioni in tufo. Ogni angolo offre uno scorcio diverso e sempre suggestivo. Il belvedere Guerricchio (foto a sinistra), detto “Dei tre archi”, è situato in piazza Vittorio Veneto, di fianco la chiesa del Materdomini. Esso consente di avere un punto di vista ottimale sulla conca formata dal Sasso Barisano e sulla Cattedrale, posto nella parte alta della Civita, che domina l’intera area. Proprio da piazza Duomo, affacciandosi dal muretto di fronte la Cattedrale, si può percorrere con lo sguardo via Fiorentini, che affonda nel Sasso Barisano partendo da piazza Vittorio Veneto, per poi congiungersi con via D’Addozzio, che risale in modo tortuoso fino alla chiesa di Sant’Agostino, e via Sant’Antonio Abate, che scompare girando intorno alla Civita.

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Proseguendo per via Ridola, il cuore pulsante di Matera, si giunge fino in piazzetta Pascoli ed infine al palazzo Lanfranchi. Qui è d’obbligo una pausa con una foto al panorama mozzafiato che si può ammirare affacciandosi al belvedere (foto in alto). A sinistra vi è la Civita con la Cattedrale, davanti la chiesa di San Pietro Caveoso e la chiesa rupestre di Madonna de l’Idris, quest’ultima scavata in una altura rocciosa chiamata Monterrone che emerge imperiosa. In lontananza la Murgia con le grotte preistoriche che si aprono tra i massi di roccia. Un’altra prospettiva che lascia a bocca aperta la si può osservare dalla discesa di via D’Addozio (foto in basso a destra), nei pressi della chiesa di Sant’Agostino. La visuale in questo punto consente di avere una visuale completa della Civita e del Sasso Barisano, oltre che della Murgia a sinistra.

11222072_10153178329745835_1084101780506749323_nConsigliamo di godere dei Sassi anche e soprattutto al calar del sole. Di notte le luci sparse nei vicoli e nelle case danno vita ad un vero e proprio presepe naturale. Dinanzi si materializza uno spettacolo unico al mondo, un panorama che diventa cartolina da qualsiasi angolazione. Anche di giorno gli occhi sono rapiti dal groviglio di case che si intersecano e diventano anche strade, è piacevole perdersi tra i vicoli e camminare in lungo ed in largo, perchè in questo luogo il panorama migliore si trova sempre dietro l’angolo.

Un tempo teatro di miseria e disperazione, oggi i Sassi fioriscono con i numerosi musei, le mostre, le chiese e numerose chiese rupestri, oltre che botteghe artigiane, ristoranti, alberghi, luxury hotel e b&b.

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I Sassi di notte

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I Sassi con la neve

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Dove e come arrivare

Le vie pedonali che consentono l’accesso ai Sassi di Matera sono molteplici e si estendono lungo tutto le vie che dividono gli antichi rioni dalla parte nuova della città (via Lucana, via Ridola, piazza del Sedile, via Duomo, piazza Duomo, via delle Beccherie, piazza Vittorio Veneto, via San Biagio, via San Rocco e via Santa Cesarea). Il più delle volte si entra nei Sassi attraverso ripide scalinate e vie molto strette e caratteristiche, le uniche vie di accesso più facili da percorrere sono le strade principali, percorribili anche con le automobili secondo le regole della ZTL stabilite dal Comune di Matera (indicate sulla mappa sopra). Stiamo parlando di via D’Addozio, via Sant’Antonio Abate, via Fiorentini (da cui si arriva mediante la scalinata del Ponticello che parte da piazza Vittorio Veneto) e via Buozzi. Queste vie principali si congiungono tra loro per mezzo di via Sant’Antonio Abate e via Madonna delle Virtù.

Parcheggiare nei Sassi è un’impresa ardua, il consiglio è di non usare l’automobile per spostarsi. Per saperne di più su dove parcheggiare l’automobile e come spostarsi nei Sassi di Matera consulta l’area “Come spostarsi a Matera“.

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