Il Palombaro Lungo

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palombaro_lungo_matera_12Il Palombaro Lungo è la più grande cisterna idrica della città di Matera, scavata sotto la centralissima piazza Vittorio Veneto, e fa parte insieme alla chiesa rupestre di Santo Spirito del complesso degli Ipogei di piazza Vittorio Veneto. La cisterna si estende sotto la piazza fino al palazzo dell’Annunziata, in precedenza sede dell’omonimo convento, ed in passato serviva come fonte di approvigionamento idrico per tutte le costruzioni poste “al piano” (cioè  subito fuori i Sassi) nei pressi di piazza Vittorio Veneto. Oltre all’acqua piovana, nel Palombaro Lungo veniva raccolta anche l’acqua proveniente da una fonte naturale situata sulla collina del Castello Tramontano, detta collina di Lapillo. La realizzazione della cisterna risale al XIX secolo, mentre è stata riscoperta soltanto nel 1991 grazie ad alcuni studiosi (capeggiati dal materano Enzo Viti, video in basso, esperto di Matera sotterranea) che, in occasione della prima esplorazione, l’attraversarono a bordo di un gommone.

La cisterna, con le pareti in tufo rivestito di un particolare intonaco che lo rende impermeabile, fa parte di un sistema di raccolta delle acque ben più complesso che si estende sotto tutti i rioni Sassi come le radici di un albero. Nello specifico oltre al Palombaro Lungo, il sistema idrico cittadino, che provvedeva alla raccolta delle acque, comprendeva numerose altre cisterne più piccole collegate tra loro. Questa particolarità è stata tra le principali caratteristiche che hanno contribuito a far diventare i Sassi di Matera Patrimonio mondiale dell’Umanità UNESCO nel 1993.

la_spiaggetta_palombaro_lungo_materaVisto dall’interno il Palombaro Lungo presenta pareti dalla forma arrotondata, così realizzate per riuscire a smorzare la grande pressione interna dell’acqua. La cisterna, infatti, è alta 15 metri circa e può raggiungere una capacità di circa 5 milioni di litri d’acqua. Con l’aumento demografico e l’espansione cittadina, in conseguenza della sempre maggiore richiesta idrica, la cisterna originaria ha subito numerose modifiche nel corso del tempo per raggiungere una capacità sempre maggiore. La struttura più grande ha inglobato via via altre più piccole ed alcune abitazioni. In seguito alla pavimentazione di piazza Vittorio Veneto, l’approvigionamento dal Palombaro Lungo avveniva attraverso due fori tramite i quali i materani dall’esterno calavano dei piccoli secchi con cui prelevavano l’acqua. E’ per questo motivo che sulla parte superiore della struttura sono presenti alcuni segni circolari, lasciati per l’appunto dai secchi; molti di questi, smarriti all’interno del Palombaro Lungo, sono stati poi ritrovati in fase di esplorazione della cisterna in un piccola zona asciutta, un tempo immersa anch’essa, che i ritrovatori raggiunsero con il gommone (per questo motivo questa zona fu chiamata “La spiaggetta“, foto a sinistra).

base_torre_aragonese_palombaro_lungo_materaL’area in cui si estende piazza Vittorio Veneto presenta un terreno argilloso che rende difficoltosa l’edificazione. Per questo motivo in passato l’intera zona fu ricoperta da terra e detriti in modo da facilitare la costruzione di nuovi edifici. E’ anche per questo motivo che piazza Vittorio Veneto rappresenta uno spartiacque tra la civiltà contadina, ubicata nei Sassi, e la parte “Al piano“, un tempo abitata dalle famiglie borghesi. Sotto la piazza, per la precisione sotto il palazzo dell’Annunziata, è presente la base di una delle torri Aragonesi (foto a destra), facenti parte della cinta di mura della città di Matera, commissionata dal Conte Tramontano. La torre è preceduta da un ambiente quadrangolare, scavato e delimitato dalla parte di cortina muraria prospiciente il fossato, nella quale si aprono le feritoie per il tiro di fiancheggiamento e canali per l’aerazione: doveva costituire una postazione a difesa del fossato. Da questo locale, attraverso una stretta e angusta scalinata, con gradini ricavati nel masso tufaceo, si accede all’interno del torrione; lungo le murature si aprono, su un lato la feritoia di aerazione, sull’altro una scalinata ricavata nello spessore murario, che doveva condurre ai livelli superiori non realizzati, e l’accesso ad un altro vano rettangolare posto a quota inferiore. All’esterno si sviluppa il fossato, completamente scavato nel banco roccioso, anch’esso non ultimato. La costruzione della torre, così come quella delle mura, non è mai stata completata, forse proprio per cause legate al terreno argilloso oppure per l’uccisione del Conte, il 29 dicembre 1514.  Sempre nel sottosuolo si trovano i resti di quello che un tempo era un il mercato medioevale. Con l’espansione cittadina e la diffusione delle armi da fuoco le mura persero utilità, la torre fu quindi destinata a sorreggere parte del palazzo dell’Annunziata.

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Dove e come arrivare

Il complesso degli Ipogei di piazza Vittorio Veneto, che racchiude al suo interno il Palombaro Lungo e la chiesa rupestre di Santo Spirito, si estende nella centralissima piazza Vittorio Veneto. Il biglietto di ingresso costa 3 euro, gratis per i ragazzi sotto i 18 anni. La visita al Palombaro Lungo può essere prenotata dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.50, tutti i giorni. Per approfondire aspetti legati alla mobilità ed ai parcheggi per le automobili, suggeriamo di consultare alcuni consigli nel paragrafo “Come spostarsi a Matera“.

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