Newsletter Novembre 2016: commemorazione dei defunti e Goccia di Azuma

Ben ritrovati con un nuovo appuntamento della Newsletter di WikiMatera. Il 2 novembre, giorno in cui ricorre la Commemorazione dei Defunti, è già passato. Vi riproponiamo alcuni approfondimenti che analizzano come, in passato, le famiglie vivevano questo periodo e, più in generale, come veniva vissuto un lutto in famiglia. Il dossier si conclude con la storia dei cimiteri di Matera, il perchè si è deciso di costruire i cimiteri fuori città abbandonando la tradizionale sepoltura nei pressi delle chiese.

La Newsletter si chiude con l’omaggio all’artista giapponese Kenjiro Azuma, recentemente scomparso, che ha lasciato alla città di Matera un monumento dal significato molto profondo e spesso ignorato. Si tratta della famosa “Goccia di Azuma”, chiamata dall’artista MU 765 G, installata davanti al Museo di Arte Medioevale e Moderna della Basilicata (Palazzo Lanfranchi), in piazzetta Pascoli.

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Leggende sul culto dei morti

Il 2 novembre di ogni anno ricade la commemorazione dei defunti. Si tratta di una ricorrenza molto sentita e partecipata, in questa giornata infatti si usa recarsi al cimitero per far visita ai propri cari, porre vicino le lapidi dei fiori ed accendere in casa un cero in loro ricordo…

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Commemorazione dei defunti a Matera

In molti paesi del materano la ricorrenza in memoria dei defunti iniziava già dal 26 ottobre, esattamente una settimana prima del 2 novembre, giorno in cui, secondo il calendario cristiano, si commemorano i propri cari scomparsi. Le campane delle chiese richiamavano a raccolta i fedeli con rintocchi lenti e decisi, le cosiddette “Campane a morte” (in dialetto ” ‘U cambèn a murt“); così i luoghi di culto si popolavano per la tradizionale recita delle preghiere…

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La storia dei cimiteri di Matera

Durante gli interventi di manutenzione straordinaria effettuati nei rioni Sassi negli anni ’70, sono state rinvenute nei pressi di alcune chiese numerose tombe (in foto in alto le tombe ritrovate nei pressi della chiesa rupestre di Santa Lucia e Sant’Agata alle Malve, mentre in basso a destra le tombe nei pressi della chiesa rupestre di Santa Barbara). Nel corso dei decenni altre tombe vennero ritrovate durante altri scavi all’interno delle chiese o nelle immediate vicinanze…

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Funerali nel passato a Matera: perfiche, corteo funebre ed il consolo

In passato la morte veniva attesa quasi sempre a casa e mai in ospedale. La famiglia si raccoglieva quindi al capezzale e si preparava alla dipartita del proprio caro. Prima dell’exitus veniva chiamato il parroco per l’estrema unzione (o unzione degli infermi). Avvenuto il decesso, i familiari più stretti procedevano alla vestizione della salma, utilizzando un foulard per mantenere il capo dritto e la bocca chiusa ed un altro per unire i piedi. Il defunto veniva adagiato sul letto matrimoniale per ben tre giorni, per poi essere sistemato nella bara solo alcune ore prima della celebrazione del funerale in chiesa. Il periodo dei tre giorni consentiva a tutti i parenti, molto spesso provenienti dalle campagne circostanti, di raggiungere la famiglia ed unirsi alla veglia…

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La Goccia di Kenjiro Azuma – MU 765 G

“La Goccia di Azuma” è un monumento che si trova a Matera, precisamente in piazzetta Pascoli, realizzato dal famosissimo scultore e pittore giapponese, artista contemporaneo, Kenjiro Azuma (italianizzato in Kengiro Azuma), nato a Yamagata il 12 marzo 1926 e morto a Milano il 15 ottobre 2016. Il monumento, che rappresenta una vera e propria goccia in bronzo alta oltre tre metri, è collocato di fronte il Museo di Arte Mediovale e Moderna della Basilicata, ospitato nel Palazzo Lanfranchi; siamo nel cuore della città e nel pieno del passeggio principale che parte da piazza Vittorio Veneto e si spinge fino in via Ridola, in cui sorge l’omonimo Museo Archeologico Nazionale “Domenico Ridola”. Un luogo ricco di vita e di energia, quindi, in cui “La Goccia” può essere apprezzata sia dai materani sia dai numerosi flussi turistici che affollano questo crocevia per accedere ai musei, per entrare nei rioni Sassi o, semplicemente, per godere del magnifico panorama che si può ammirare dal belvedere, posto a sinistra del Palazzo Lanfranchi (guardando la facciata)…

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